Partnership al progetto
“La flessibilità rappresenta il futuro”
Intervista a Mauro Castracane,
dipendente della Banca Intesa San Paolo.
La decisione di intervistare il sig.
Mauro Castracane nasce dalla volontà di ascoltare l’opinione di un dipendente
che utilizza la nuova metodologia di approccio al lavoro: il lavoro flessibile.
Il lavoro flessibile consente di poter
svolgere l’attività lavorativa non obbligatoriamente nell’ufficio usuale, ma
anche nelle varie sedi sparse nel territorio italiano, oppure dal proprio
domicilio. In questo modo ogni dipendente ha la possibilità di gestire il
lavoro in base alle comodità e agli impegni.
Nel caso in cui si decida di
recarsi presso uno degli uffici, è possibile prenotare la propria postazione ed
il posto auto.
Di seguito descrivo l’intervista in
modo da fare maggiore chiarezza sull’argomento:
1) Lei
come vede il lavoro flessibile?
“La flessibilità
data da questa nuova organizzazione permette di andare incontro alle esigenze
dei lavoratori in modo da conciliare l’attività lavorativa con le problematiche
e gli impegni della vita di tutti i giorni. Io, per esempio, ho l’obbligo di
fare due giorni in presenza, questo mi permette di avere un rapporto con i
colleghi e non stare troppo a casa, il che, altrimenti, potrebbe diventare
limitante”.
2) Quindi
se dovesse individuare un eventuale aspetto negativo, potrebbe essere questo?
“Si, io non
lavorerei tutti i giorni da casa perché deve avvenire comunque uno scambio con
altre persone. Lo stare troppo a casa diventerebbe un aspetto negativo,
soprattutto per i giovani che non avrebbero la possibilità di mettersi in luce per
una crescita professionale”.
3) Nella
sua esperienza di dipendente è la prima volta che si rapporta con questo tipo
di lavoro?
“No, ho
esperienze precedenti. I primi anni della mia vita lavorativa li ho passati in
Ibm. L’Ibm, già allora, aveva capito che i costi di struttura e di gestione
delle sedi erano alti e insostenibili e per poter risparmiare aveva deciso di
dare la possibilità di lavorare da casa”.
4) Quali
sono i vantaggi che un lavoratore incontra?
“Io l’ho trovato
sempre molto comodo francamente, perché, in una città come Roma, riuscire a
svolgere l’attività da casa anche per uno o due giorni alla settimana, ti
permette di rilassarti dallo stress quotidiano della macchina, dei mezzi
pubblici…
La pandemia ci
ha insegnato che lo smart working è la soluzione a tanti problemi, primo tra
tutti l’inquinamento”.
5) L’idea
del mio progetto è quella di utilizzare il lavoro flessibile sia negli uffici
che nelle biblioteche, prenotando la propria postazione. Inoltre, sono previste
zone living adiacenti alle zone di lavoro che permetterebbero ai giovani
studenti e lavoratori di soggiornarvi.
Ha dei
consigli puramente logistici nella progettazione degli uffici?
“Il progetto è
interessante, a Roma è difficile trovare una zona che sia giusta e che
consenta un dialogo tra l’ambiente degli uffici e lo spazio circostante”.
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